Spettacolare debutto partenopeo di Improteatro, l’associazione nazionale d’improvvisatori teatrali che mette in rete diverse compagnie di attori distribuite sul territorio italiano. Nella settimana di presenza al Teatro Instabile di Napoli il botteghino ha registrato il “tutto esaurito” per il gruppo di caleidoscopici istrioni che hanno tradotto in scena, con formato variabile di sera in sera, le strampalate situazioni costruite sulle intuizioni e sulle congetture istantaneamente lanciate dal pubblico. Meccanismo virtuosistico e perfino un po’ sadico quello che muove l’azione drammaturgica di Improteatro: gli elementi delle rapide trame vengono infatti imposti dagli spettatori, così come i caratteri degli attori, gli ambienti in cui agiscono, gli oggetti di cui si circondano, la morale che devono ricavare dalla storia rappresentata. Il gioco teatrale diventa spettacolo di raffinato solletico intellettuale, ma anche di risata di pancia; perché l'inventiva brillante degli attori colora la scena di situazioni surreali, grottesche, parodie della drammaturgia “seria” o della cinematografia “seriosa”.
La tecnica d’Improteatro consiste nel condividere tra gli attori un codice comune di segni silenziosi, che mette in moto una comunicazione muta, sotterranea, impercettibile allo spettatore; e che permette tuttavia di costruire all'impronta storie e situazioni che hanno immediatamente un senso compiuto e un’estetica “teatrale”. Doppia l'abilità degli attori visti a Napoli, se si pensa che provengono da compagnie, città ed esperienze diverse, accomunati soltanto dal linguaggio dell’improvvisazione; quasi una riduzione all’essenziale della tecnica pura, un’esibizione di bravura ad alto tasso di coinvolgimento. Abbiamo assistito a scene d’interno familiare dall'enigmatico clima bergmaniano e a sconclusionate avventure misteriose di eroi inverosimili, animate dai guizzi furibondi di cinque talenti puri, capaci di dare un senso fulmineo alle parole e alle cose.
Coinvolgimento e soddisfazione nel pubblico, da un lato saziato dalle risate, dall’altro sollecitato acutamente nel gioco sottile della mise en scene sotto perpetua restrizione. Un’operazione intelligente e originale, che richiede al pubblico una presenza vigile e una fruizione mai scontata o passiva: nella raffinata abilità di questi attori c’è quella di stimolare la mente dello spettatore ad attrezzare per conto proprio la scena vivificando nell’immaginazione di ciascuno ciò che soltanto la parola e il gesto inventano: le scenografie, i luoghi, le atmosfere.
Improteatro è anche un laboratorio di formazione per aspiranti improvvisatori, con sedi sparse in Italia. Da febbraio e per sedici settimane partirà anche a Napoli, negli spazi profumati di storia del Teatro Instabile, un ciclo d'incontri per apprendere le tecniche dell’improvvisazione; sarà condotto da Giorgio Rosa, uno dei migliori performer italiani, ed è aperto a tutti.
Informazioni su www.improteatro.it oppure all’indirizzo email info@novaurbs.org.
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